Pipistrelli: intervista al biologo Enrico Giudice
Una tesi magistrale
“FA-UNA COSA GIUSTA: DIVULGA!” Gruppo pubblico di
divulgazione scientifica
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Ho conosciuto Enrico
Giudice nel 2017, in occasione dello stage “Corso di avviamento agli studi
faunistici” che per anni ho tenuto presso il Parco di Paneveggio-Pale di San
Martino (TN). Da allora ho seguito con interesse le attività promosse dal
Gruppo chirotterologico “Le Sgrignapole” di cui fa parte.
Enrico
ha ora conseguito la laurea magistrale all’Università degli Studi di Milano con
una brillante tesi… ovviamente sui chirotteri: “Distribuzione dei roost di chirotteri nella regione Lombardia in
relazione alle variabili ambientali e identificazione delle specie:
un'elaborazione dei dati e dei campioni raccolti dallo Sportello pipistrelli
(BG) (Relatore Prof. Claudio Bandi, correlatori Prof. Paolo Carlo Maria
Tremolada e Dott.ssa Anna Maria Gibellini)”.
Ho voluto quindi cogliere
l’occasione per porre direttamente ad Enrico qualche domanda su questi animali
che ritengo, per molti aspetti (e tanti ancora da scoprire), tra i più
interessanti e sorprendenti da studiare. Non solo, è anche un’ottima occasione
per fare divulgazione scientifica, soprattutto ora, alla luce di quanto il
mondo sta vivendo con il COVID-19: il timore infatti è che si possa generare
nei confronti di questi animali una escalation in termini di pregiudizio.
Enrico,
il titolo della tua tesi è invitante e merita un approfondimento, ci racconti
come è nata l’idea e qual era l’oggetto dello studio?
Per la tesi ho utilizzato
i dati di distribuzione di colonie riproduttive di pipistrelli, (in gergo, i
rifugi utilizzati dalle colonie di pipistrelli si chiamano roost), presenti
sul territorio della Regione Lombardia. Questi dati sono stati raccolti nel
corso degli anni dallo “Sportello pipistrelli” grazie alle segnalazioni dei
cittadini. Il mio obiettivo era quello di fare un’analisi delle variabili
ambientali (tra le quali, ad esempio, la proporzione di ecosistemi forestali,
di ambiente urbano denso, di agroecosistemi, ma anche di fonti d’acqua) che
caratterizzano i luoghi dove sono ubicate tali colonie.
Identificare
i chirotteri in natura non è semplice, tu hai usato qualche tecnica particolare
per individuare le specie presenti nei roost?
Sì, è vero, può essere complicato.
Per il mio studio ho analizzato al microscopio i
peli rinvenuti nelle feci utilizzando chiavi di riconoscimento di tipo
qualitativo, cioè basate sulla forma delle scaglie cuticolari. A seguito del
riscontro di alcune criticità in tali chiavi di tipo qualitativo, ho voluto
verificare (su un numero limitato di specie) la realizzabilità di chiavi di
identificazione dei peli più complesse e precise, basate sulla morfometria dei
peli, cioè su alcune misure effettuate sui peli al microscopio.
A
questo punto ci devi spiegare che cos’è esattamente lo “Sportello pipistrelli”
Si tratta di un servizio informativo della Regione
Lombardia, istituito nell’ambito del progetto LIFE GESTIRE 2020, con sede
presso il CRAS WWF di VALPREDINA, che dal 2016, svolge un ruolo divulgativo,
guida i cittadini e i diversi enti nell’affrontare criticità legate ai
pipistrelli, supporta il soccorso di esemplari feriti o in difficoltà, promuove
e valorizza iniziative e progetti in favore di questi animali e raccoglie,
grazie alla collaborazione attiva dei cittadini, dati sulla distribuzione di
colonie (soprattutto lombarde) e campioni biologici, come le feci, provenienti
dalle stesse; tutto materiale che è stato utilizzato nel mio lavoro di tesi.
Quindi
è un esempio di partecipazione attiva, che mette in relazione i cittadini, le
istituzioni e il mondo della ricerca?
Esattamente,
oltre ai significativi risultati ottenuti, la mia tesi ha evidenziato proprio l’importanza
di realtà come questa dello “Sportello pipistrelli”, che svolgono un
fondamentale ruolo di intermediazione tra mondo scientifico e cittadini.
Facendo un passo
indietro, ti faccio una domanda più personale: perché i pipistrelli? O meglio:
come ti sei appassionato a questi animali?
Credo che la domanda dovrebbe essere opposta: come si
fa a non appassionarsi a questi animali? Certo, per molti non sono dei campioni
di bellezza e “pucciosità” (comunque sono tutti punti di vista…), ma sono
animali davvero straordinari: i pipistrelli, o chirotteri che è il termine più
scientifico che usano gli zoologi, rappresentano l’unico ordine di mammiferi in
grado di compiere il volo attivo. Ovviamente molti di loro hanno anche altre
interessanti peculiarità, la vita notturna, l’ecolocalizzazione,
cioè un sistema che consente loro di orientarsi al buio, cacciare e trovare
fonti d’acqua, mediante l’emissione di segnali acustici, generalmente
ultrasonori, e l’ascolto dell’eco di ritorno. Ma pochi sanno che si tratta del
secondo gruppo di mammiferi per numero di specie, ben 1386 a voler essere
precisi. Che altro…? Sono diffusi in quasi tutto il mondo e svolgono servizi ecosistemici fondamentali e utili anche per l’uomo: per esempio
cacciano insetti dannosi e pericolosi sia per noi che per l’agricoltura, molte
specie tropicali si nutrono di frutta e ne disperdono i semi, altre provvedono
all’impollinazione delle piante. Insomma, come dicevi tu all’inizio, sono animali
estremamente interessanti e, aggiungo, molto utili che quindi vanno tutelati e
protetti. Comunque il passo fondamentale per il mio avvicinamento al mondo dei
pipistrelli è avvenuto grazie a un’associazione che ho conosciuto nel 2015 e di
cui ora sono membro da diversi anni, il Gruppo chirotterologico “Le Sgrignapole”,
che si occupa di divulgazione e studio dei pipistrelli soprattutto nelle
province di Bergamo e Brescia.
Veniamo a questo
punto al tema più attuale in questi mesi: qual è il tuo pensiero sulla
questione pipistrelli e COVID-19, e più in generale sul problema delle zoonosi?
Riguardo a questo persone ben più esperte e competenti
di me hanno scritto documenti e articoli interessanti, alcuni dei quali voglio riportare
di seguito. Quello che tengo a dire è che la “reputazione” dei pipistrelli non
deve assolutamente essere compromessa da questa vicenda, perché chi punta il
dito contro di loro lo fa esclusivamente per ignoranza: non dobbiamo in nessun
modo temere che i “nostri” pipistrelli possano contagiarci con questo virus;
gli unici veri responsabili di quanto è accaduto siamo ancora una volta noi
esseri umani con lo sfruttamento indiscriminato che facciamo dell’ambiente.

Approfondimenti
suggeriti da Enrico Giudice:
a
cura di: Associazione Teriologica Italiana, con il Gruppo Italiano Ricerca
Chirotteri e Life Gestire 2020-Sportello pipistrelli
Comunicato
realizzato dall’ISPRA
Articolo
di approfondimento dei servizi ecosistemi forniti dai pipistrelli
Per
ulteriori informazioni:
Pagina
Facebook dello “Sportello dei pipistrelli”
Sito
di “Natura che vale”
Pagina
Facebook del Gruppo chirotterologico “Le Sgrignapole”
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